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S04 Am I ready?

Updated: Jun 30, 2022

Suth America Overland 2022


En / It / Pt



I don't know why this happens to me, I keep imagining the next adventure for months/years, waiting for the right moment to leave.

I keep researching routes, photos of places that inspire me, I become an "addict" to goggle street view, I travel and re-travel countless times digitally and in books about the chosen destination, I plan the route and possible options, then plan again to my Garmin Montana. I evaluate my equipment, I try to reduce the weight and the number of items, but there is always a detail to be improve. I agree with my family the best day for me to leave.

I follow the weather forecast with 4 different apps, I talk to friends who live in the region where I plan to go, asking for opinions and tips, I take all the vaccines for Covid, I prepare all the documents, I'm almost mentally exhausted... and I begin to think that it is better to wait a little longer to rest from this trip preparation madness.


Okay, I'll wait, yes, just 15 more days… Then a voice starts talking in my head… and what if instead of going that way, you don't go the other? can I pass through this beautiful region instead of another, and are the borders open where I want to go? the madness starts again, plans the route, goes back to Garmin, sets a new date... and damn it!... I just wanted to start the bike and go riding without goals.


The human being worries too much, wants to control too much, wants to be prepared for all possible problems, doesn't want to leave anything unplanned.

But the unplanned, the "chance" is the secret, it's what allows you to be surprised, it's what leaves you with an open heart for everything that comes your way, it's what allows me to be like a child experiencing everything for the first time .

But why do I make these trips?

Just to get rid of these handcuffs, even for a small period of my life, what is even a 30-day trip in a person's life? nothing in terms of time, everything in terms of life experience.

Thinking about it, I believe that "preparation" is a way to change my mindset from "everyday/routine" to "unknown/adventure"... that must be why I get anxious.


I'm lucky to be part of a family that understands and supports me, the journey takes me away from them and that hurts, but it's part of it, I'll be back soon.


The time and mental space that I will gain on a trip like this are immense. Solitude is part of my way of life, I look for solitude and I like to be alone by choice, I don't feel insecure about it.

Of course, I won't be antisocial, on the contrary, these trips allow you to meet many people who eventually become friends forever.

This is mainly an inner journey, mental and physical, in my own time, in the time present, in the moment. This is a trip designed to put me to the test, I don't look for the easiest way, the perfect condition, comfort, I look for the opposite of all that.

The discomfort, the annoyance, the hard work, the sweat and the physical pain, the satisfaction of knowing that I "still" can... and in the end the smile and a clean conscience, a clean soul. I feel complete and at peace with myself.


But where do I go? and mostly am I ready?

After 2 years of Pandemic, finally vaccinated (it could have taken less time...), with some borders open, I can finally think about traveling, back to the south. "Vuelvo al Sur" Argentina querida, Chile? I don't know, due to restriction. Reviewing places that impressed me and discovering others, it will be a leisurely trip, avoiding asphalt as a rule. I've had the opportunity to go to the end of the world, but I only stayed one day, a sense of urgency and the need to keep "going" didn't let me explore the way I would have liked to do back then. That's why I want to get to Ushuaia right away, explore the backroads of Tierra del Fuego calmly, finally arriving at Estancia Moat.

Seeking an environment and an uninhabited and deserted space, with a feeling of inhospitable and limitless vastness, absolute emptiness, in solitude.


In this trip I consider Ushuaia a starting point and not my final destination.

Once I have explored Tierra del Fuego, I will start the ascent towards the north, discovering each dirt road that leads to remote places in the Andes Mountains, most of them dead-end roads.

Going up to Malargue, and then starting back home, the idea is a trip in stages, I will leave northern Argentina, la PUNA, for another trip, who knows, in September, when the weather is better, it doesn't rain and the sky is so blue it looks fake.

Who knows? return to travel through Peru, to the Cordillera Blanca and Ecuador with their volcanos, not forgetting Bolivia and the las lagoons route and Salar de Uyuni.

Writing this text helped me to reflect, yes I am ready, I know that as soon as I hit the road everything will be fine and everything planned will just be a "script" and not an obligation, I will be ready to improvise and open to what the road will offer me, with attitude and desire to know places and people in a way that only a SOLO motorcycle trip can provide me.

I keep this Piazzola song in my head, like a mantra that guides and comforts me.


Asta pronto!


Vuelvo al sur Como se vuelve siempre al amor Vuelvo a vos Con mi deseo, con mi temor

Llevo el sur Como un destino del corazón Soy del sur Como los aires del bandoneón

Sueño el sur Inmensa luna, cielo al revés Busco el sur El tiempo abierto, y su después

Quiero al sur Su buena gente, su dignidad Siento el sur Como tu cuerpo en la intimidad

Te quiero, sur Sur, te quiero

Vuelvo al sur Como se vuelve siempre al amor Vuelvo a vos Con mi deseo, con mi temor

Quiero al sur Su buena gente, su dignidad Siento el sur Como tu cuerpo en la intimidad

Vuelvo al sur Llevo el sur Te quiero, sur Te quiero, sur



Non so perché mi succede questo, continuo ad immaginare la prossima avventura per mesi/anni, aspettando il momento giusto per partire.

Continuo a cercare percorsi, foto di luoghi che mi ispirano, divento un "addicted" di goggle street view, viaggio e riviaggio innumerevoli volte digitalmente e nei libri sulla destinazione scelta, pianifico il percorso e le possibili opzioni, quindi pianifico di nuovo nel mio Garmin Montana. Valuto la mia attrezzatura, cerco di ridurre il peso e il numero di articoli, ma c'è sempre un dettaglio da migliorare, quindi inizia la ricerca/comparazione del prodotto che risolverà questo problema. Conbino la data della mia partenza con la famiglia.

Seguo il meteo con 4 app diverse, parlo con gli amici che abitano nella regione dove ho intenzione di andare, chiedendo pareri e consigli, faccio tutti i vaccini per il Covid, preparo tutti i documenti, sono quasi un tipo di "trans" ed esausto... e comincio a pensare che è meglio aspettare ancora un po' per riposarsi da questa follia che è la preparazione del viaggio.

Va bene, aspetterò, sì, solo 15 giorni in più... Poi una voce inizia a parlare nella mia testa, e se invece di andare da quella parte, non andassi da un'altra? posso attraversare questa bellissima regione invece di un'altra, e i confini sono aperti dove voglio andare? la follia ricomincia, pianifica il percorso, torna sul Garmin, fissa una nuova data... e maledizione!... Volevo solo mettere in moto la moto e andare a partire senza un piano.

L'essere umano si preoccupa troppo, vuole controllare troppo, vuole essere preparato a tutti i possibili problemi, non vuole lasciare nulla al caso.


Ma il "caso" è il segreto, è ciò che ti fa sorprendere, è ciò che ti lascia con il cuore aperto per tutto ciò che ti capita, è ciò che mi permette di essere come un bambino che vive tutto per la prima volta.

Ma perché faccio questi viaggi?

Solo per sbarazzarsi di queste restrizioni, anche per un piccolo periodo della mia vita, cos'è anche un viaggio di 30 giorni nella vita di una persona? niente in termini di tempo, tutto in termini di esperienza di vita.


A pensarci bene, credo che la "preparazione" sia un modo per cambiare la mia mentalità da "quotidiano/routine" a "sconosciuto/avventura"... questo deve essere il motivo per cui divento ansioso.


Ho la fortuna di far parte di una famiglia che mi capisce e mi sostiene, il viaggio me ne allontana e questo un po' fa male, ma ne fa parte, tornerò presto.

Il tempo e lo spazio mentale che guadagnerò in un viaggio come questo sono immensi. La solitudine fa parte del mio modo di vivere, cerco la solitudine e mi piace stare da solo per scelta, non mi sento insicuro.

Certo, non sarò asociale, anzi, questi viaggi ti permettono di conoscere tante persone che alla fine diventeranno amici per sempre.

Questo è principalmente un viaggio interiore, mentale e fisico, nel mio tempo, nel presente, nel momento. Questo è un viaggio pensato per mettermi alla prova, non cerco la via più semplice, la condizione perfetta, il comfort, cerco il contrario di tutto ciò.

Il disagio, il fastidio, la fatica, il sudore e il dolore fisico, la soddisfazione di sapere che "ancora" posso farcela… e alla fine il sorriso e la coscienza in a posto, un'anima pulita. Mi sento completo e in pace con me stesso.


Ma dove vado? e soprattutto sono pronto?

Dopo 2 anni di Pandemia, finalmente vaccinato (poteva volerci meno tempo...), con alcune frontiere aperte, posso finalmente pensare di viaggiare, "Vuelvo al Sur" Argentina querida, Cile? Non so… troppe restrizioni. Ripassando in luoghi che mi hanno colpito e scoprendone altri, sarà un viaggio tranquillo, evitando di regola l'asfalto. Ho già avuto l'opportunità di arrivare fino alla fine del mondo, ma sono rimasto solo un giorno, un senso di urgenza e il bisogno di andare avanti non mi hanno permesso di esplorare come avrei voluto fare allora. Per questo voglio arrivare velocemente a Ushuaia, esplorare con calma le strade secondarie della Terra del Fuoco, arrivando infine a Estancia Moat.

Ricercando un ambiente e uno spazio disabitato e deserto, con un senso d'inospitalitá e sconfinata vastità, di vuoto assoluto, in solitudine.


In questo viaggio considero Ushuaia un punto di partenza e non la mia meta finale.

Una volta esplorata la Terra del Fuoco, inizierò la salita verso nord, scoprendo ogni strada sterrata che porta a luoghi remoti delle Ande, la maggior parte senza "uscita".

Salendo fino a Malargue, e poi tornando a casa, l'idea è un viaggio a tappe, lascerò il nord dell'Argentina, la PUNA, per un altro viaggio, chissà, a settembre, quando il tempo è migliore, non piove e il cielo è così blu che sembra finto.

Chissà? ritorno per viaggiare attraverso il Perù, la Cordillera Blanca e l'Ecuador con i loro vulcani, senza dimenticare la Bolivia e la rotta delle lagune e Salar de Uyuni.


Scrivere questo testo mi ha aiutato a riflettere, sì sono pronto, so che appena mi metterò in viaggio andrà tutto bene e tutto ciò che sarà pianificato sarà solo un "copione" e non un obbligo, sarò pronto ad improvvisare e aperto a ciò che la strada mi offrirà, con attitudine e voglia di conoscere luoghi e persone in un modo che solo un viaggio in moto SOLO può darmi.


Mi rimane in testa questa canzone di Piazzola, “Vuelvo al Sur” come un mantra che mi guida e mi conforta.


Asta pronto!



Não sei porque acontece isso comigo, fico imaginando a próxima aventura por meses/anos, esperando o momento certo para partir.

Fico pesquisando rotas, fotos de lugares que me inspiram, viro um "viciado" de goggle street view, viajo e re-viajo inúmeras vezes digitalmente e nos livros sobre o destino escolhido, planejo a rota e as eventuais opções, depois planejo de novo no meu Garmin Montana. Avalio o meu equipamento, tento diminuir o peso e a quantidade de itens, mas sempre tem um detalhe para melhorar, assim começa a busca/comparação do produto que vai resolver essa questão. Combino a data da minha partida com a família.

Acompanho a meteorologia com 4 app diferentes, falo com amigos que moram na região onde penso de passar, pedindo opiniões e dicas, tomo todas as vacinas para o Covid, preparo todos os documentos, fico quase em uma especie de "trans"e esgotado... e começo a pensar que é melhor esperar mais um pouco para descansar dessa loucura que é a preparação da viagem.

Ok vou esperar, sim, só mais 15 dias… Ai uma voz começa a falar na cabeça, e se em vez de ir para esse lado vc não vai para outro? pode passar por essa linda região no lugar de outra, e as fronteiras estão abertas onde quero passar? recomeça a loucura, planeja a rota, passa de novo para o Garmin, define nova data... e porra!... eu só queria ligar a moto e sair andando sem metas.


O ser humano se preocupa de mais, quer controlar de mais, quer ser preparado por todos os eventuais problemas, não quer deixar nada ao caso.


Mas o “a caso" é o segredo, é o que te permite de ser surpreendido, é o que deixa voce de coração aberto para tudo que aparecer na sua frente, é o que me permite de ser como uma criança experimentando cada coisa pela primeira vez.


Mas porque faço essas viagem?

Justamente para me livrar dessas algemas, nem que seja por um pequeno período da minha vida, o que é uma viagem mesmo de 30 dias, na vida de uma pessoa? nada em termos de tempo, tudo em termos de experiencia de vida.


Pensando nisso acredito que a "preparação" é uma maneira de mudar o meu mindset de "cotidiano/rotina" para "desconhecido/aventura"... deve ser por isso que eu fico ansioso.


Tenho sorte em fazer parte de una família que me entende e apoia, a viajem me leva longe dela e isso doe um pouco, mas faz parte, logo vou voltar.

O tempo e o espaço mental que vou ganhar numa viagem como essa são imensos. A solitude faz parte do meu modo de viver, procuro a solitude e gosto de estar sozinho por escolha, não preciso de gente para esse tipo de viagem, não fico inseguro por conta disso.

Claro, não vou ser um anti-social, pelo contrario, essas viagem te permitem conhecer muitas pessoas que eventualmente até viram amigos para sempre.

Essa é principalmente uma viagem interior, mental e física, no meu tempo, no presente, no instante. Essa é uma viagem pensada para me por a prova, não busco o caminho mais fácil, a condição perfeita, o conforto, busco o contrario de tudo isso.

O desconforto, o incomodo, o trabalho duro, o suor e a dor física, a satisfação de saber que eu “ainda” consigo... e no final o sorriso e a consciência limpa, a alma lavada. me sinto completo e em paz comigo mesmo.

Mas e ai onde é que vou mesmo? e principalmente estou pronto?

Depois de 2 anos de Pandemia, finalmente vacinado ( podia ter demorado menos...), com algumas fronteiras abertas, finamente posso pensar em viajar, "Vuelvo al Sur" Argentina querida, Chile? não sei se vai dar. Rever lugares que me impressionaram e descobrir outros, vai ser uma viagem sem pressa, evitando asfalto como regra. Ja tive a oportunidade de chegar ate o fim do mundo, mas fiquei só um dia, um senso de urgencia e a necessidade de continuar "indo" não me deixaram explorar do jeito que gostaria ter feito naquela epoca. Por isso quero chegar logo a Ushuaia, explorar com calma as estradas secundaria da Tierra del Fuego, chegando em fim a Estancia Moat. Buscando um ambiente e um espaço desabitado e deserto, com uma sensação de vastidão inóspita e sem limites, vazio absoluto, em solidão.


Nesta viagem considero Ushuaia um ponto de partida e não meu destino final.

Uma vez explorado a Tierra del Fuego, vou começar a subida em direção ao norte, descobrindo cada estradinha de terra que leva a lugares remotos da Cordilheira dos Andes, a maioria sem "saída”.

Subindo ate Malargue, para depois começar a volta para casa, a ideia é uma viagem em etapas, vou deixar o norte Argentino, la PUNA, para outra viagem, quem sabe em setembro, quando o clima é melhor, não chove e o céu é tao azul que parece de mentira.

Quem sabe retornar a viajar pelo Peru, ate a Cordilheira Blanca e o Ecuador com seus volcanos, sem esquecer da Bolivia e ruta de las lagunas e Salar de Uyuni.

Escrever este testo me ajudou a refletir, sim estou pronto, sei que assim que pegar a estrada tudo vai ficar bem e tudo o planejado vai ser só um "roteiro" e não uma obrigação, vou estar pronto para improvisar e aberto a o que a estrada vai me oferecer, com atitude e vontade de conhecer lugares e pessoas de forma que só uma viagem SOLO de moto consegue me proporcionar.

fico com essa musica de Piazzola na cabeça, “Vuelvo al Sur” como um mantra que me guia e conforta.


Asta pronto!


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