S02 E09 Patagonia El Chalten

Governador Gregores / el Chalten

ENG / ITA

On the road, along the Viedma lake, I contemplate the desert, the mountains and the blue sky. The immensity of the landscapes oblige you to stop every 5 minutes for a souvenir photo, it is so for me and for all those who pass by there for the first time, actually it takes your breath away.

I stop at the side of the road that seems endless, pointing towards the mountains. I struggle to find a decent position so that the wind won't throw me down the bike.

I finally breathe the fresh air that comes from Mount Fiz Roy, from the Viedma glacier and its blue / green lake, the same air that carries the scent of the Patagonian steppe.

The raw light is strong and I can't keep my eyes open, only two small slits, the wind almost tears my hair, it seems to me like I'm driving without a helmet.

I feel the silence, I feel the immense space that separates me from the mountains and the lake, there is nothing here, except the "EVERYTHING" that I have come to look for, in this land of harsh and solitary landscapes.

Wild and inhospitable nature, peace of mind and a voluntary and finally enjoyed solitude.

I look around and think, is this happiness?

I mean, this moment?

Stopping to enjoy the moment, we would need to do it more often, not only in travels like this, but also in everyday life.

It seems simple, but it is not at all, I travel for this too, trying to stop for a moment, what a contradiction.

Traveling to remote parts of the world, but why? Is not going out of town enough? Why take risks and headaches? Stay away from loved ones? Feeling lonely?

I can not answer…

What I know is that I've always been looking for something I can't define ...

Instinctively, "traveling" seems to be the natural form of wandering to seek, know and understand, and at the same time to look for, know and understand me.

"The moment" does not last long by definition; if you are careful and conscious then you stop and contemplate it, only to then start looking again.

Alone, on the edge of a fantastic road, 5,000 km from home, I don't miss anything.

Sulla strada, lungo il lago Viedma, contemplo il deserto, le montagne e il cielo azzurro. L’immensità dei paesaggi ti obbligano a fermati ogni 5 minuti per una foto ricordo, é così per me e per tutti quelli che passano di lì per la prima volta, effettivamente ti toglie il fiato.

Mi fermo sul ciglio della strada che sembra infinita, puntando in direzione alle montagne. Fatico a trovare una posizione decente in modo che il vento non mi butti giù la moto.

Respiro finalmente l’aria fresca che viene dal monte Fiz Roy, dal ghiacciaio Viedma e dal suo lago azzurro/verde, la stessa aria che trasporta il profumo della steppa patagonica.

La luce cruda é forte e non riesco a tenere gli occhi aperti, solo due piccole fessure, il vento mi strappa quasi i capelli, mi sembra come se stessi guidando senza casco.

Sento il silenzio, sento lo spazio immenso che mi divide dalle montagne e dal lago, qui non c’é nulla, tranne il “TUTTO” che sono venuto a cercare, in questa terra dai paesaggi aspri e solitari.

Natura selvaggia e inospitale, pace di spirito e una solitudine volontaria e finalmente goduta.

Mi guardo in giro e penso, é questa la felicità?

voglio dire, questo attimo?

Fermarsi per godersi l’attimo, avremmo bisogno farlo più spesso, non dico solo nei viaggi come questo, ma anche nella vita di tutti i giorni.

Sembra semplice, ma non lo é affatto, viaggio anche per questo, cercare di fermarsi un attimo, che controsenso.

Viaggiare in parti remote del mondo, ma perché?, il giro fuori città non basta? Perché prendere rischi e mal di testa? Stare lontani dai propri cari? Sentirsi soli?

Non sò rispondere…

Quello che sò é che da sempre sono in cerca di qualcosa che non sò definire…

Instintivamente il “viaggiare” sembra essere la forma naturale di vagare per cercare, conoscere e capire, e allo stesso tempo per cercarmi, conoscermi e capirmi.

"L’attimo" dura poco per definizione; se stai attento e cosciente allora ti fermi e lo contempli, solo per poi ripartire alla sua ricerca.

Solitario, sul ciglio di una strada fantastica, a 5.000 km da casa, non mi manca nulla.